Harry Thaler | LICHTKAMMER
SWING Design Gallery è lieta di presentare LICHTKAMMER, a cura di Antonella Palladino, mostra personale del designer altoatesino Harry Thaler. La ricerca di Thaler muove da un confronto con elementi e materiali divenuti simbolo dell’identità di un territorio o di un’epoca. Riparte da genius loci e know-how tradizionali per rinnovare le forme del design. Sotto forma di dirette citazioni dal mondo rurale o reinterpretazioni di elementi dell’arredo tradizionale, il “vecchio” ritrova una sua seconda vita ricollocato nel nuovo. La mostra per Benevento nasce dal legame che il designer è riuscito a creare con il territorio campano e in particolare con il Real Sito di San Leucio, dal 1997 patrimonio UNESCO. Capace di coniugare assieme design industriale e artigianato, è una semplice idea a rappresentare il punto d’origine dei suoi progetti; come può essere un quadrato di seta e le innumerevoli combinazioni che esso può fornire. Lichtkammer si sviluppa dall’idea di galleria come “scatola” di meraviglie, Wunderkammer. Protagonista è la lucentezza dei pregiati tessuti dell’antica manifattura di San Leucio e delle lampade da essi rivestite. E’ la prima volta che Harry Thaler sceglie di operare con un materiale così “prezioso” e allo stesso tempo tradizionale. In linea con la sua attenzione al recupero e al consumo sostenibile, ne utilizza però gli scarti, avanzi di pregiati tessuti quali damaschi, lampassi e liserè. La celebrazione della luce, inoltre, traccia un naturale rimando al Secolo dei Lumi in cui la manifattura borbonica di San Leucio ha visto la nascita. Partendo dalla forma quadrata della mattonella del pavimento della galleria il designer ha realizzato, attraverso un sistema di piegatura manuale, una serie di lampade in acciaio, rivestite di scampoli di seta. Le tante scatole di luce lasciate aperte alle idee appaiono a loro volta comprese all’interno di una grande scatola spaziale, la galleria. Come firma d’artista, presente in mostra uno dei suoi più noti lavori Barrel, nato dalla crisi petrolifera del 2007. La poltrona realizzata attraverso la compressione di barili di petrolio è nobilitata dal rivestimento in seta. Una citazione dal suo stesso passato sotto una luce nuova. Il trascorso non muore mai. Tutto ha sempre una seconda vita. La mostra è stata interamente prodotta sul territorio, con cui il designer ha voluto intessere un legame durante la sua permanenza. La prestigiosa industria tessile Fratelli Bologna e Marcaccio, una delle poche a conservare ancora gli antichi telai settecenteschi a corda, ha fornito i tessuti che hanno permesso la realizzazione del progetto.